Nella maggior parte dei casi, il concessionario o l'istituto di credito che ha ripreso possesso del veicolo è legalmente obbligato a vendere l'auto al suo giusto valore di mercato. Se l'importo della rivendita supera il debito insoluto, compresi i costi di recupero e altre spese approvate, il mutuatario ha generalmente diritto a ricevere i proventi in eccesso.
Per illustrare, consideriamo due possibili scenari:
Scenario 1:il mutuatario riceve i proventi in eccesso
- Negli stati con forti leggi a tutela del mutuatario, il mutuatario ha diritto alla differenza tra il prezzo di rivendita e il debito totale, dopo aver preso in considerazione eventuali spese ammissibili.
- Il concessionario dell'auto deve rimborsare l'importo in eccesso direttamente al mutuatario o accreditarlo a fronte di eventuali altri debiti o oneri in sospeso relativi al recupero.
Scenario 2:i proventi in eccesso vengono utilizzati dal prestatore
- In alcuni stati, al prestatore o al concessionario di automobili può essere consentito di trattenere i proventi in eccesso, ma sono tenuti a fornire una contabilità dettagliata al mutuatario.
- Il creditore può giustificare ciò sostenendo spese aggiuntive non inizialmente contabilizzate durante il processo di recupero.
- Il mutuatario potrebbe dover contestare queste spese o presentare un reclamo alle agenzie di tutela dei consumatori competenti se ha dubbi sull'accuratezza della contabilità fornita.
È essenziale che il mutuatario sia consapevole dei propri diritti ai sensi delle leggi statali applicabili e si informi in modo proattivo su eventuali fondi in eccesso derivanti dalla vendita. Se il processo non è trasparente o il mutuatario ritiene che ci sia una discrepanza, si consiglia di chiedere consulenza legale o consultare le organizzazioni di tutela dei consumatori per ulteriori indicazioni nel far valere i propri diritti su eventuali proventi in eccesso derivanti dalla rivendita.