In alcuni stati, i finanziatori possono anche essere in grado di riprendere possesso di un'auto se il mutuatario è inadempiente sul prestito, anche se non è in ritardo con i pagamenti. Ciò può verificarsi se il mutuatario non ha rispettato altri obblighi previsti dal contratto di prestito, come il mantenimento della copertura assicurativa o il pagamento delle tasse sul veicolo.
Se un creditore sta valutando la possibilità di riprendere possesso di un'auto, deve prima inviare al mutuatario un avviso di inadempienza, che informa il mutuatario del suo diritto di sanare l'inadempienza e impedire il recupero. Il mutuatario dispone quindi di un certo numero di giorni, generalmente compreso tra 10 e 30 giorni, per sanare l'inadempienza. Se il mutuatario non pone rimedio al default, il creditore può rientrare in possesso dell’auto.
Il processo di recupero può variare a seconda dello stato, ma in genere prevede che il creditore prenda possesso dell'auto e la venda ad un'asta pubblica. Il ricavato della vendita viene poi utilizzato per saldare il saldo del prestito e tutte le altre spese associate, come le spese di deposito e di rimorchio.
Se il ricavato della vendita non copre il saldo del prestito, il mutuatario può essere responsabile della carenza, che è la differenza tra il ricavato della vendita e il saldo del prestito. Il mutuatario può anche essere responsabile per eventuali altri costi associati, come spese giudiziarie e spese legali.